martedì 16 novembre 2010

Dicembre 2010

Club 44 - Centre de culture, d'information et de rencontre 64, rue de la Serre, La Chaux-de-Fonds, CH
En partenariat avec la Società Dante Alighieri et en collaboration avec Payot Libraire
Jeudi 16 Décembre 20h15 - Conférence
Domenico Losurdo: La non-violence. Une histoire hors du mythe

Nous connaissons les larmes et le sang provoqués par les projets de transformation du monde à travers la guerre ou la révolution. D’ailleurs, à partir du Capitalisme comme religion, publié par Walter Benjamin en 1921, la philosophie du XXe siècle s’est engagée dans la critique de la violence.
Mais que savons-nous des dilemmes, des trahisons, des déceptions et des véritables tragédies dans lesquelles sont tombés les mouvements inspirés par l’idée de la non-violence? Il peut être très instructif de parcourir l’histoire fascinante des organisations chrétiennes qui, dans les premières décennies du XIXe siècle voulaient combattre (sans recourir à la violence) les fléaux de l’esclavage et de la guerre, jusqu’aux protagonistes et aux mouvements qui – par passion ou par calcul – ont agité le drapeau de la non-violence: L. Tolstoï, Gandhi, M. L. King, le Dalaï Lama etc. Pour une relecture de figures fortes de l’anti-violence, hors du mythe!

Entrée CHF 15.– / AVS, AI, chômeurs CHF 10.– / étudiant CHF 5.–
Membres du Club 44 et de la Società Dante Alighieri: entrée libre.

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Roma, mercoledì 15 dicembre, ore 18.30
Magazzini popolari di Casalbertone in Via Baldassarre Orero 61
presentazione del libro di Domenico Losurdo
Stalin. Storia e critica di un leggenda nera, Carocci.

Interverranno: Domenico Losurdo (preside della facoltà di Scienze della formazione Università di Urbino e presidente dell'associazione Marx XXI);

Danilo Ruggieri per Comunisti uniti
Sergio Cararo della Rete dei comunisti.



L'iniziativa, organizzata da Comunisti Uniti, Magazzini popolari di Casalbertone e Rete dei Comunisti muove dall'interrogativo se possa resistere a un'accurata analisi storica il modo in cui l'ideologia dominante, da oltre 50 anni, presenta la figura storica di Stalin, come un «enorme, cupo, capriccioso, degenerato mostro umano».
C'è stato un tempo, invece, in cui statisti illustri - quali Churchill e De Gasperi - e intellettuali di primissimo piano - quali Croce, Arendt, Bobbio, Thomas Mann - hanno guardato con rispetto, simpatia e persino con ammirazione a Stalin e al paese da lui guidato. Con lo scoppio della guerra fredda prima e soprattutto col Rapporto Chruscev poi, Stalin diviene invece un mostro, paragonabile forse solo a Hitler.
Il contrasto radicale fra le diverse immagini di Stalin dovrebbe spingere lo storico non già ad assolutizzarne una, considerandola la rivelazione ultima e definitiva dell'identità di Stalin, ma a problematizzarle tutte, indagando i conflitti e gli interessei che si celano dietro ognuna di esse. Ed è quanto ha fatto nel suo libro e cercheranno di fare ulteriormente i relatori della presentazione analizzando le tragedie del Novecento con una comparatistica a tutto campo e decostruendo e contestualizzando diverse delle accuse mosse a Stalin.

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